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Partito Nazionale Italiano

Manifesto Politico

Manifesto politico

Tutta l’attuale realtà politica, da destra a sinistra, è schierata a difesa delle stesse idee, degli stessi progetti, della stessa visione del mondo e del futuro. Nessuno si occupa concretamente degli interessi dei Popoli Europei, nesssuno osa mettere in discussione i dogmi che ci vengono imposti da una cultura e da una classe politica palesemente pilotate dalle grandi centrali finanziarie d’oltreoceano: individualismo, consumismo, deregolamentazione e globalizzazione economica, abolizione dei valori e delle identità nazionali.

In questa marcia verso una progressiva omologazione non vi è più traccia di scontro dialettico, manca qualsiasi proposta alternativa: l’opposizione interpreta un ruolo sempre più sbiadito, nel quale la sostanza dei problemi non viene nè affrontata nè dibattuta.

A difesa della sovranità nazionale e dell’identità europea, a tutela di una vera dinamica pluralista oggi soffocata dal muro di omertà delle fonti di informazione, nasce, impegno non più procrastinabile, la volontà di dar vita ad un movimento politico che abbia un unico chiaro scopo: conservare ed incrementare la nostra comunità nazionale e partecipare alla creazione dell’Europa dei popoli e delle Nazioni.

L’Italia deve riacquistare la propria autonomia circa le grandi scelte geo-strategiche, politiche ed economiche. Esse dovranno essere le più adatte alle necessità della comunità nazionale Occorre, a tal fine, respingere il modello globalista che vuole sradicare i popoli dai loro tradizionali valori e costumi e sabotare quel progetto totale nel quale politica e lavoro passerebbero irreversibilmente al servizio del cosmopolitismo parassitario. In tale direzione è necessario tutelare le popolazioni italiane, che per volontà dei governi che si spartirono il bottino di guerra unitamente ai politici italiani loro servi, furono cacciate dalle loro terre o costrette a vivere in stati oppressori ed anti italiani gli Istriani, i Giuliani, i Dalmati, sia esuli che residenti nelle loro terre d’origine, troveranno in noi l’unico referente per le loro rivendicazioni.

Poiché i gangli vitali del dominio ideologico, politico e monetario mondiali si trovano negli U.S.A, la lotta per la libertà e l’autodeterminazione dei Popoli deve assumere, senza incertezze, il carattere di una crociata

contro l’americanismo.

Va combattuta l’aggressiva politica estera U.S.A; vanno ostacolati e respinti i disegni delle grandi istituzioni finanziarie internazionali che si propongono di colpire al cuore l’indipendenza delle nazioni e di "scremare" la ricchezza. Va sviluppata in tutti i Paesi europei una campagna per la fine dell’occupazione militare da parte delle truppe U.S.A., campagna che deve culminare con la chiusura del capitolo atlantico e l’

uscita dalla NATO.

Liberati dalla minaccia americana, i popoli del Mediterraneo e del Vicino Oriente potranno trovare in un’

Europa forte e indipendente

il referente politico e militare capace di offrire quella naturale collaborazione e quella tranquillità di esistenza che fino ad oggi il ricatto di Washington ha impedito.

A sostituire le strutture nelle quali gli Stati Uniti hanno imprigionato per più di cinquant’anni la sovranità europea senza crearne una comunitaria, e che hanno unicamente lo scopo di asservire l’Europa alla logica liberoscambista e al diktat della grande finanza.

Contro l’Europa delle banche e dei loro servitori occorre difendersi con decisione e coraggio poiché sono in gico questioni fondamentali, come la sopravvivenza stessa delle Nazioni Europee.

Né potrà sorgere, con zoppicanti intese, una nuova Nazione europea, poiché non é mai accaduto nella storia che una moneta possa fondare uno Stato. Sono viceversa gli Stati che debbono coniare moneta per assicurare le proprie necessità e gestire la propria sovranità.

Con Maastricht , cosi come é, non siamo più nulla: né Italiani, né Europei, né uomini liberi.

Riportare l’economia sotto il controllo della politica.

Nel quadro di un generale rispetto della libertà individuale, anche la sfera economica, in quanto produttrice di ricchezza, dovrà essore tuteleta e incoraggiata. L’iniziativa privata dovrà tuttavia muoversi in modo rispettoso degli interessi nazionali dai quali dovranno emergere quei settori della produzione e del terziario in cui l’intervento dello Stato - diretto o indiretto - risulterà indispensabile.

Da questa impostazione incentrata sulla tutela dell’interesse nazionale, tutela che non può essere abbandonata al capriccio del singolo o dei grandi gruppi industriali e finanziari - nasce, in primo luogo l’esigenza del controllo dell’esecutivo sulla Banca Centrale, con la conseguente piena libertà di scelta sulla politica economica. Libertà che si estrinseca nell’agire discrezionalmente sul tasso di sconto, nell’influire sul credito e sulla liquidità, sottraendo queste leve dell’economia alle manovre delle centrali mondialiste.

Se è assurdo che debbano essere gestite dallo Stato attività che possano turbare la naturale dinamica del mercato e danneggiare cosi il diritto all’imprenditorialità del cittadino, in alcuni settori di primario interesse sociale è invece del tutto evidente la necessità di un intervento pubblico.

Ci riferiamo in particolare alla sanità, all’istruzione, alla ricorca scientifica, all’informazione, al credito e all’energia. Senza dimenticare le comunicazioni, le grandi industrie aeronautiche e quelle dell’armamento.

Queste ultime, infatti, sono veri e propri "biglietti da vista " della Nazione, e dai loro successi non possono nascere che effetti positivi sia per il prestigio del lavoro italiano nel mondo che per l’occupazione e la bilancia dei pagamenti.

Va coerentememte combattuta l’attuale tendenza acritica alle privatizzazioni, alla svendita di qualsiasi attività produttiva oggi controllata dallo Stato o dagli Enti locali. Non è affatto vero che attraverso le privatizzazioni l’economia nazionale possa essere risanata. Dal 1991 al 1997 il debito pubblico è disastrosamente passato dal 101.4 al 124% del Prodotto Interno Lordo (P.I.L.)

Per la tutela degli interessi nazionali contro il Mondialismo vanno coordinate coi Paesi europei interessati alla stabilità politica ed economica del Continente:

• misure di politica estera e di creazione di forze armate comuni;

• misure protezionistiche per la grande industria strategica e degli armamenti;

• misure tese a privilegiare industrie e mano d’opera nazionali;

Vanno riconsiderati gli impegni avventatamente assunti in occasione del Trattato di non-Proliferazione Nucleare, della Conferenza di Helsinki, della Dichiarazione di New York, dell’adesione all’OMC (Organizzazione Mondiale del Commercio) etc... nel senso di un adeguamento ai veri interessi nazionali, lesi da tali impegni. In aperto scontro con la cultura ufficiale, laica e religiosa, disposta ad accettare le indicazioni della plutocrazia mondialista, ci schieriamo

contro l’invasione extracomunitaria.

Quest’ultima non è conciliabile con una pacifica e civile convivenza, né è per nulla vero che configuri uno sbocco epocale ineluttabile. Si tratta invece di un criminale disegno, ideato per snaturare i popoli, strapparli dalle loro radici e cancellare in essi ogni sentimento d’identità. In ultima analisi per avviarli ad essere "merce" o "fattori di produzione" a buon mercato. Le nazioni nelle quali questo disegno, è già in avanzato stadio di realizzazione ci offrono il drammatico esempio di quale potrebbe essero il destino dell’Europa nell’immediato domani. Occorre vengano immediatamente prese:

• misure precise e ineludibili per il controllo del flusso migratorio;

• misure per la tutela della popolazione europea attraverso un rigido controllo sanitario degli stranieri;

• misure per l’immediata espulsione dei clandestini, in particolare per quelli in attesa di giudizio o già condannati per reati comuni.

Dovranno in questo quadro anche essere riviste -ovviamente in senso restrittivo - la legge sulla concessione della cittadinanza e quella sull’adozione internazionale. Le nazioni europee hanno bisogno di libertà, indipendenza, e autodeterminazione. Hanno bisogno di ritrovare

L’orgoglio dell’identita di popolo.

Contro il preoccupante calo delle nascite, contro la crescente disgregazione familiare e sociale, contro il diffondersi di comportamenti aberranti, è urgente riportare

La famiglia al centro della società.

La famiglia è il luogo naturale in cui le generazioni passate si saldano con quelle future. Base e istituto essenziale per la continuazione e le sviluppo fisico e morale della Nazione.

La famiglia deve essere privilegiata economicamente e giuridicamente (adeguamento degli assegni familiari e delle detrazioni fiscali, aiuti concreti alla maternità, al lavoro domestico e all’assistenza degli anziani) affinché riacquisti pienamente il suo ruolo educativo e assistenziale.

Sarà inoltre essenziale una riforma scolastica che -oltre e fornire un’istruzione di quantità adeguata e di qualità superiore- riporti al senso di responsabilità, il gusto del sacrifcio ed il senso del dovere presso discenti e docenti, ed in cui la meritocrazia torni ad essere l’unico criterio discriminante.

E’ inoltre da estirpare ogni snobistico atteggiamento di disprezzo o di svalutazione del lavoro manuale, che va invece esaltato come base indispensablile dell’economia e dell’etica nazionali, attraverso edeguati riconoscimenti economici e sociali, tali da rendere inutile ogni apporto straniero. Le robuste e callose mani dell’operaio e del contadino sono per I’Italia titolo di onore quanto i cervelli dei nostri tecnici, ricercatori ed uomini di cultura.

Sull’attuale tragica situazione del debito pubblico gravano decenni di corruzione, incompetenza, inefficienza e criminale servilismo nei confronti degli interessi finanziari internazionali. L’unica soluzione che gli attuali governi hanno saputo ideare e il continuo inasprimento fiscale, oltre alla progressiva riduzione di fondamentali conquiste dei cittadini, quali la pensione e l’assistenza sanitarie e l’attacco, attraverso una tassazione insostenibile alla piccola e media impresa, sulle quali si fonda la nostra economia di sviluppo reale.

Contro lo stato delle tasse

In difesa dei cittadini e delle imprese sono necessarie urgenti misure per arginare il fiume di sprechi, con particolare riguardo ai contributi versati all’O.N.U e alla sedicente Unione europea, alle spese militari per le "missioni di pace" che servono solo agli interessi statunitensi, ai cosiddetti "aiuti umanitari" che finiscono troppo spesso per alimentare il mercato nero e per danneggiare l’economia tradizionale locale, impiegando tali ingenti somme di denaro versate dai cittadini, per la tutela delle categorie più deboli ed a rischio (anziani, disoccupati, malati, etc.). In particolare, dovranno prendersi seri provvedimenti

contro l’evasione fiscale

delle multinazionali

E quella del sistema bancario, finanziario e assicurativo, che aggiunge la beffa ai già gravissimi danni causati da una concorrenza piratesca e incontrollata nei confronti della realtà produttiva nazionale. Occorre riappropriarsi della nostra economia, per difendere i bilanci delle famiglie italiane e salvaguardare lo stato sociale. Poiché nulla intendono fare a modifica dell’attuale "status quo", gli attuali governi non possono proporre nulla di veramente efficace

contro la disoccupazione.

Noi riteniamo invece che solo la riconquista di una piena indipendenza, sia politica che economica, possa permettere alla nostra economia di competere efficacemente sia sui mercati internazionali che su quello nazionale.

Nessun veto esterno ad impedire la libertà di commerciare con chiunque (alludiamo alla pretesa U.S.A. di stabilire leggi valide per le altre nazioni) può essere accettato.

Europa indipendente e un’economia sotto il controllo della politica sono le uniche strade percorribili per la tutela del lavoro e dell’imprenditoria italiana.

E’ urgente infine che la Magistratura torni ai suoi compiti istituzionali di imparziale amministratrice della giustrizia e rifiuti qualunque compromesso con la politica che le toglie ogni dignità e sempre più spesso la degrada al ruolo di Tribunale Speciale. A tal fine ci impegniamo a dar vita a iniziative tese a sensibilizzare l’opinione pubblica

contro le leggi speciali.

La "Legge Scelba", la "Legge Reale", la "Legge Mancino" e le "leggi sui pentiti" rappresentano infatti la negazione stessa della libertà e la codificazione sistematica dell’abuso e della prevaricazione politica. A tali leggi, strumentali ed antidemocratiche, non riconosciamo nessun diritto di cittadinanza in un paese che, come l’italia, è stato per secoli la culla del diritto.

Nessuna alternativa può essere concepita e nessun interesse può essere realmente tutelato se non si garantiscono regole certe per la libertà d’opinione.

Chiamiamo a raccolta tutti gli italiani che per decenni si sono trovati emarginati per aver respinto la corruzione e la politica dei partiti. Occorre la partecipazione di tutti per realizzare, sin da oggi, un soggetto politico nuovo e alternativo. I due concetti fondanti della nostra azione politica saranno: LIBERTA’ e FORZA. Libertà di essere sovrani nel nostro territorio, rivendicando il diritto di scegliere il nostro futuro incidendo realmente sulle leve politiche ed economiche. Ciò può essere raggiunto solo attraverso il rafforzamento dei parametri di valutazione della potenza di una Nazione e cioè lo sviluppo Econonomico, Culturale, Militare, Etico e Demografico, tutelando, principalmente, i propri interessi. Non c’è Libertà senza Forza.

Priorità lavorativa agli italiani

nei confronti degli immigrati extracomunitari, priorità anche nell’assegnazione di alloggi economicopopolari, nell’assistenza sanitaria e familiare.

Oltre la destra e la sinistra scegli di dare forza alla tua Nazione, al tuo Popolo, contro chi ti ha sempre sfruttato e deriso. Ogni Italiano deve scegliere il P.N.I. e tornare ad essere protagonista del proprio destino.

​

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Principi Sociali e Politici

September 2018

EDUCAZIONE

Curriculum nazionale per tutti e principio meritocratico sia per gli studenti che per gli insegnanti. Potranno accedere e frequentare gratuitamente l'università tutti quelli che avranno superato gli esame di maturità.

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SANITA’

Assicurare l’assistenza sanitaria gratuita per i giovani fino a 18 anni e per gli anziani raggiunti i limiti pensionabili. Priorità per lo Stato di contribuire all’ assitenza sanitaria.


FINANZA

Ridurre l’influenza delle banche extra-europee e azzerare il debito pubblico nei confine dello Stato Italiano entro il 31/12/2014.


IMPOSTE TASSE

Avendo azzerato il debito pubblico la tassazione massima non supererà l’aliquota del 10% entro il periodo di un anno conformamente ai principi di ispirazione cattolici.


OCCUPAZIONE

Priorità lavorativa ai cittadini di nazionalità italiana ed europea assicurando particolari agevolazioni per l’impiego a quegli emigrati che ritornassero in Patria.


PENSIONI

Il patrimonio dello Stato appartiene ai cittadini di qualsiasi età. Lo Stato è garante della autonomia economica e della dignità di vita valutate alla luce dei mutamenti nello stipendio di chi si trova ancora in servizio attivo.


INDUSTRIA E COMMERCIO

Unificazione dell’interesse alla libera iniziativa economica, ugualmente incentivate dalla Sicilia alle Alpi, conformemente alle prioritarie esigenze della Nazione. 

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WELFARE

I diritti acquisiti dai cittadini devono essere dallo Stato grantiti senza discriminazione sociale ma tenendo presente il contributo di ogni singolo alla communità.


BENI E CULTURA

Tutelare come bene economico e sostegno morale al progredire della Nazione il patrimonio artistico culturale che ha reso grande la Patria italiana in tutto il mondo.


EUROPE

Allargare ad est, senza pregiudiziali discriminazioni, la concezione europea di piena indipendenza.


SPORT

Aumentare le strutture sportive alle quali i giovani potranno accedere gratuitamente ed abolizione della SIAE per l'organizzazione sportiva.


AMBIENTE

Salvaguardare l'integrità ambientale a tutela della qualità della vita delle generazioni presente e future, intensificando la sorveglianza e gli strumenti per imporla.


GIUSTIZIA

Concedere una revisione generale a tutti i detenuti attuali, salvo reati di alto tradimento e contro la vita umana entro il 31/12/2014 al tempo stesso introducendo norme più severe in un sistema riformato di univoca certezza nell'interesse del popolo.


RIFORME POLITICHE

Necessità di rinnovamento della vecchia classe dirigente senza il quale è impossibile ogni vera riforma instituzionale.


ESTERI

Agevolare l'interesse delle nazioni europee per l'indipendenza unitaria dell'Europa, pur garantendo loro sovranità e relativa autonomia nelle vocazioni politiche.


DIFESA

Progressiva sostituzione della NATO con strutture militari sotto il commando nazionale ed europeo.

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